La guerra in atto in tutta Italia contro il Coronavirus amplifica le preoccupazioni e le ansie di quanti hanno un familiare ospite in una casa di riposo. L’isolamento forzato nel quale si trovano da tre settimane queste persone, anziane e molto spesso non autosufficienti, rischia di incidere negativamente sul loro umore così come su quello dei parenti che non possono più andarli a visitare. Alla primaria tutela sanitaria si deve pertanto unire un’attenzione particolare all’equilibrio emotivo e psicologico degli ospiti, rendendo la vita dentro la struttura comunque gradevole, arricchita di attività ad hoc che rendano confortante la quotidianità.

Per questo motivo nella RSA “Villa San Giusto” di Prato – gestita dal gruppo “Sereni Orizzonti” e dove finora non è stato registrato alcun caso di positività al virus – la fisioterapista Helena Dretar continua a proporre il suo Laboratorio di terapia del suono. Si tratta di incontri di 90 minuti ciascuno durante i quali ogni partecipante viene avvolto dalle vibrazioni armoniche naturali prodotte da vari strumenti armonici, etnici ancestrali o contemporanei: campane tibetane, gong, conchiglia, sansula–kalimba, tamburi vari, voce… A una prima fase di mero ascolto, piacevole e rilassante, fa seguito l’invito a suonare uno o più strumenti creando così un’orchestra di improvvisazione sonora.